851-0226-00L Letture postcoloniali
Semester | Herbstsemester 2024 |
Dozierende | |
Periodizität | einmalige Veranstaltung |
Lehrveranstaltung | Findet dieses Semester nicht statt. |
Lehrsprache | Italienisch |
Kurzbeschreibung | La storia del colonialismo dell’età moderna inizia con Cristoforo Colombo che come ben ci ha raccontato Todorov non ha “scoperto” nulla, ma ha attraversato l’Oceano in cerca di ricchezze, portando con sé un bagaglio fatto di violenza, stereotipi e conquista violenta di risorse e corpi. E da qui, da quel 1492, la storia è diventata di sangue e di lotta. |
Lernziel | Il corso si baserà su casi studio, legati a realtà nazionali (Brasile, Senegal, Eritrea, Gran Bretagna, Italia, Perù, Somalia ecc) e a luoghi fisici (il fronte, il museo, il campo, la strada, il corpo), per vedere come in diversi contesti, pur nella peculiarità del contesto, i dilemmi a cui si tenta di rispondere sono di fatto molto simili. |
Inhalt | NOI siamo qui, perché VOI siete stati lì, avete mai sentito questa frase? In un’aula universitaria? In una manifestazione antirazzista? In una pièce teatrale? In una discussione sull’autobus? Il VOI rappresenta l’Europa e in un senso più ampio l’Occidente, il NOI i popoli che hanno subito la colonizzazione proprio da quell’Occidente che dipingeva se stesso come faro di civiltà. La storia del colonialismo dell’età moderna inizia con Cristoforo Colombo che come ben ci ha raccontato Todorov non ha “scoperto” nulla, ma ha attraversato l’Oceano in cerca di ricchezze, portando con sé un bagaglio fatto di violenza, stereotipi e conquista violenta di risorse e corpi. E da qui, da quel 1492, la storia è diventata di sangue e di lotta. Una storia che ha coperto un arco temporale che va appunto dal 1492 ad oggi, e che va dalla tratta di esseri umani alle politiche estrattive, e di accumulo, della nostra contemporaneità. Le conseguenze di tutta questa violenza sono tristemente ancora visibili sul corpo del mondo, ferite aperte che sanguinano. Ferite in cui si annidano pregiudizio, razzismo sistemico e assassinio. Per esaminare queste conseguenze, per capire quanto le società contemporanee del nord e del sud globale, siano ancora lacerate da questa storia che sembra non passare mai; ci affideremo alla letteratura, ai testi “postcoloniali” che ci mostreranno la complessità dell’esistente. Il corso si baserà su casi studio, legati a realtà nazionali (Brasile, Senegal, Eritrea, Gran Bretagna, Italia, Perù, Somalia ecc) e a luoghi fisici (il fronte, il museo, il campo, la strada, il corpo), per vedere come in diversi contesti, pur nella peculiarità del contesto, i dilemmi a cui si tenta di rispondere sono di fatto molto simili. Nella lezioni sarà esaminato il corpo del colonizzato/migrante come campo di battaglia e di resistenza in guerre reali e metaforiche. Luogo in cui lo stereotipo viene rovesciato attraverso una volontà di agency personale. Lo spazio coloniale e il conseguente spazio postcoloniale è uno spazio gerarchico dove strumenti di violenza e sopraffazione non prevedono l’agency del soggetto colonizzato o nel caso contemporaneo del soggetto migrante posto dalle strutture di potere in uno spazio di subaleternità. Ma i soggetti nascono liberi e pur in uno spazio ristretto cercano una propria via alla libertà e alla consapevolezza. In modi forse ai nostri occhi paradossali, ma sicuramente efficaci in uno spazio concesso molto limitato. Nelle tre lezioni, attraverso testi letterari, verranno esaminati tre casi studio legati ad altrettanti libri, per capire proprio questa tensione tra spazio chiuso e ricerca di libertà. Una tensione tra regole (ingiuste) impostre, sguardi malevoli imposti e il proprio corpo, la propria integrità morale. |